Cantalamappa
La copertina del libro “Cantalamappa” è piena di cose che ci piacciono.
Gli autori sono i Wu Ming, collettivo di scrittori bolognesi che seguiamo da tempo, che scrivono delle storie bellissime in modo insuperabile. Definirli solo “scrittori” è riduttivo, visto che sono impegnati su molti altri fronti, quindi, se non li conoscete già, vi invitiamo a fare un giro sul loro blog Giap (https://www.wumingfoundation.com/giap/).
Il titolo, “Cantalamappa”, a noi che siamo appassionati di mappe, fa pensare a qualcuno che ne parla, anzi, che ne canta, quindi...ci colpisce subito.
Lo stesso vale per il sottotitolo: “Atlante bizzarro di luoghi e storie curiose”...con un atlante di luoghi e di storie, noi ci andiamo a nozze.
Infine, il disegno: è bellissimo, con i due protagonisti che passeggiano sul mondo, trasportando il loro “Librone dei viaggi”: cosa non daremmo perché fossimo Giada ed io.
Si tratta di un libro per ragazzi che racconta 15 storie di viaggio di Guido ed Adele Cantalamappa, che nel corso della vita hanno girato tutto il mondo, visitando luoghi magici e speciali ed incontrando personaggi unici.
Aprendo il Librone dei Viaggi si viene catapultati a Glastonbury, dove sono stati ad assistere al famoso concerto, oppure sul Monte Kenya, dove Benuzzi, Barsotti e Balletto, detto Giuàn, compirono la loro epica scalata. Si può andare fino all’isola delle Rose, in una Romagna degli anni 60, oppure si può cercare il centro del mondo, in Ohio.
Ogni storia, poi, è impreziosita da una delle illustrazioni di Paolo Domeniconi.
Insomma, avrete capito che leggere le avventure dei Cantalamappa permette di volare con la fantasia, rispolverando storie e luoghi spesso dimenticati, guardando il mondo con occhi nuovi.
Dalle loro storie si impara sempre qualcosa, spesso scaturisce una domanda, che spinge a scoprire qualcosa che prima non si conosceva. Noi lo abbiamo letto insieme a Samuele la sera, prima di andare a dormire.
Poi tenete presente che, se vi piace questo, c’è anche il seguito, ovvero, “Il Ritorno dei Cantalamappa”.




