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Abbazia di Cerrate

  • giagisamu
  • 15 ago 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 16 ago 2021

Salento - agosto 2021



L'Abbazia di Santa Maria di Cerrate è un gioiello storico ed architettonico della provincia di Lecce, situata sulla strada provinciale 100, che collega Trepuzzi e Squinzano a Casalabate, sulla litoranea adriatica.

Noi ci siamo passati davanti centinaia di volte, andando al mare, ed ha sempre rappresentato un punto di riferimento in questo itinerario, sin da bambini. Durante la scuola elementare, quindi non proprio poco tempo fa, entrambi l'abbiamo visitata, e poi negli anni l'abbiamo vista rinascere grazie al restauro eseguito dopo il passaggio del sito al FAI, nel 2012. Ci eravamo ripromessi di ritornarci, prima o poi, ed oggi, complice il forte vento di tramontana, abbiamo deciso di non andare e spiaggia ed abbiamo approfittato della mattinata per visitarla.

Le limitazioni causate dal COVID comportano un contingentamento degli accessi, che vengono scaglionati, quindi è consigliabile acquistare i biglietti sul sito del FAI, arrivando sul posto all'orario fissato per l'ingresso. Se si è interessati, oltre al giro libero, è disponibile anche una visita guidata.

Arrivando da Trepuzzi, si ha un assaggio della meraviglia architettonica dell'abbazia, che si intravede guardando sulla destra, attraverso il muro di cinta.

Scesi dalla macchina, ci si trova immersi nell'assolata campagna salentina, tra uliveti (molti dei quali, purtroppo, colpiti dalla Xylella) e piante di fichi d'india.



Una volta all'interno del sito, lo sguardo viene catturato dall'abbazia, dal suo porticato e dal pozzo adiacente, realizzati con la bianca pietra leccese, il cui colore si mescola perfettamente con l'azzurro del cielo ed il verde delle piante circostanti.

Entrando nella chiesa, in stile romanico, si viene avvolti dal fresco e lo sguardo corre sugli splendidi affreschi bizantini e sulle colonne dai capitelli finemente lavorati.

Il resto del complesso architettonico è dedicato alle tipiche attività di una masseria, visto che nel corso della sua storia, il sito è diventato un centro di produzione di olio e prodotti agricoli. È possibile visitare il mulino per la lavorazione del grano e il frantoio per la spremitura delle olive. Al lato della casa del fattore si trova un agrumeto ed a poca distanza ci sono anche delle arnie per la produzione di miele.


La visita è molto interessante, perché dà la possibilità di ammirare un luogo architettonicamente molto particolare ed allo stesso tempo permette di ricordare come era la vita nelle campagne del territorio salentino. Inoltre, nei prossimi anni, è prevista la prosecuzione dei lavori di restauro, che permetteranno di aprire al pubblico altri spazi, come i frantoi ipogei, attualmente chiusi.



P.S.

Purtroppo, durante il nostro giro, Giada ha perso un orecchino, quindi, se vi doveste capitare di trovarlo, fatecelo sapere ;-) !!!



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