Lago Santo Modenese
- giagisamu
- 21 nov 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Novembre 2021
Il Lago Santo Modenese è uno specchio d’acqua situato a 1.501 metri s.l.m., sull’Appennino Modenese, ai piedi del Monte Giovo. E’ un posto magico, lontano da località più battute, come l’Abetone o Sestola, dove si respira una tranquillità assoluta e si possono ammirare panorami magnifici.

Meta ideale per un weekend, si raggiunge in un paio d’ore (minuto più, minuto meno, dipende dal traffico) da Bologna, dirigendosi verso l’Abetone e poi verso Pievepelago.
Per godere appieno dell’atmosfera del lago, abbiamo deciso di pernottare al Rifugio Alpino Vittoria, gestito con passione da Massimo e dalla sua famiglia. Il rifugio è situato proprio sulle sponde del lago, ha 4 camere di varie dimensioni, ristrutturate con cura di recente; la cucina è ottima e l’atmosfera familiare e cordiale: ci si sente coccolati. Lassù il cellulare non prende, ma la rete wi-fi della struttura è ottima.
Siamo partiti un venerdì pomeriggio: borse in macchina, abbiamo “prelevato” Samuele da scuola e via! Arrivati al Lago Santo, bisogna lasciare la macchina nel parcheggio e percorrere alcune centinaia di metri al buio, in mezzo al bosco, circondati dal rumore delle cascatelle e illuminando il percorso con le torce...che dire, per noi un’avventura! Appena arrivati, abbiamo gustato un’ottima cena a base di prodotti locali ed abbiamo assaporato una sensazione che ci piace molto quando siamo in giro: quel sentirsi lontani da casa già da diversi giorni, mentre siamo via solo da poche ore.
Sabato mattina, svegli di buon ora, abbiamo fatto una buona colazione ed eravamo pronti per una bella escursione. I percorsi intorno al Lago Santo non mancano e, cercando in rete, avevamo visto che a poca distanza dal rifugio c’è un altro lago, il Baccio, che volevamo visitare. Dopo aver chiesto chiesto consigli a Massimo, siamo partiti, prendendo il sentiero CAI 523 che parte proprio dal rifugio Vittoria. Il lago Baccio si raggiunge in una mezz’ora di cammino, attraverso una meravigliosa faggeta, con il sentiero ricoperto da un letto di foglie che scrocchiavano sotto i nostri piedi.

Al nostro arrivo, abbiamo trovato il lago coperto da un sottile strato di ghiaccio ed inondato dal sole: un posto incantevole, immerso nel silenzio più totale.
Dopo una breve sosta, per goderci lo splendido panorama, abbiamo proseguito, sempre lungo il sentiero 523, che costeggia il lago e si inerpica verso la cima del monte Rondinaio. Non essendo camminatori esperti, il nostro motto è sempre “a du riamu puntamu lu zippu” (che equivale a qualcosa del tipo “quando ci stanchiamo ci fermiamo”). Il sentiero non era difficile ed era ben segnato. Samuele, davanti a noi, individuava i segnali bianchi e rossi del CAI, quindi era impossibile perdersi. Lasciatoci alle spalle il lago Baccio, abbiamo incontrato una serie di torrenti e di sorgenti, con freschissima acqua di montagna con cui abbiamo riempito la borraccia. Poi è iniziata la salita verso il Monte Rondinaio, alternando ancora faggete e cespugli verdeggianti.

Ci siamo fermati a circa 1800 metri di quota dopo un paio d’ore di passeggiata in salita, non raggiungendo la cima, ma ugualmente soddisfatti di quello che avevamo fatto. Dal nostro punto di arrivo abbiamo potuto ammirare l’Abetone, a destra, con la cima spruzzata di neve. Poi ci siamo resi conto che di fronte a noi, in lontananza, si scorgevano le cime delle Alpi, al di là della Pianura Padana, alcune delle quali coperte di neve.
Dopo una meritata pausa, qualche autoscatto ed una gara di macchinine per Samu, abbiamo preso la via del ritorno, cercando un posto dove mangiare un meritato panino. Ci siamo fermati nuovamente sulle sponde del lago Baccio, dove abbiamo fatto anche un bagno….di sole, vista la splendida giornata.
Rientrati al rifugio, ci siamo concessi una bella birra sulle sponde del Lago Santo (chi ci conosce sa che “una birra” per noi è solo un eufemismo), passeggiando ed osservando incuriositi dall’attività dei pescatori.

Dopo un po’ di relax in camera abbiamo concluso la giornata con un’ottima cena.
Domenica mattina, dopo colazione, abbiamo fatto i bagagli e, dopo un’ultima passeggiata sul lago, sferzato da un vento gelido, ci siamo diretti verso casa.
Siamo stati molto soddisfatti del nostro weekend e ci siamo ripromessi di tornare quassù in pieno inverno, quando il lago sarà ghiacciato e coperto di neve, magari per una bella ciaspolata.
Comments